26.6 C
Roma
mercoledรฌ, 6 Luglio 2022

“‘Il ladro dei cardellini’ ha lo spirito malinconico, popolare e leggero”

Da non perdere

Una femmina

Re Granchio

I fratelli De Filippo

America Latina

“‘Il ladro dei cardellini’ ha lo spirito malinconico, popolare e leggero”

Incontro streaming con Carlo Luglio (regista)
di “Il ladro dei cardellini”

In concorso per il Globo d’Oro 2020-2021

โ€œQuesto mondo cosรฌ specifico davvero lo conoscono pochissimi, neanche i napoletani. Infatti molti napoletani sono rimasti sbalorditi, sia dal documentario che dal film. Si sono chiesti se quel mondo esisteva davvero. Certo che esiste! Anche se lโ€™abbiamo un poโ€™ romantizzatoโ€, ha detto il regista Carlo Luglio del film Il ladro dei cardellini durante lโ€™incontro virtuale il 18 maggio 2021 con i membri della giuria del Globo dโ€™Oro.

Il film รจ tratto da un documentario che รจ tuo, Cardilli addolorati. Come sei passato da un documentario a un film di questo tema?

“Cardilli addolorati era il racconto di una umanitร  dolente che sotto lโ€™etichetta del bracconaggio rappresenta perรฒ anche dei veri appassionati. I cardilli addolorati non erano gli uccelli, ma lโ€™umanitร , che gravita intorno a questi mercati clandestini nelle periferie nel Sud-Italia. Il documentario era pervaso da un senso di malinconia da una parte, ma dallโ€™altra parte aveva anche una forza comica, perchรฉ questi personaggi inevitabilmente paradossali, essendo fuori dal mondo e scollati dalla realtร , avevano comunque una grande capacitร  di attecchire sullo spettatore.

Dal 2009 mi venne lโ€™idea di farne un film. Prima nacque come unโ€™idea drammatica, poi come una idea comica. Poi dal 2015 veniva finanziata la sceneggiatura e ho dato una indicazione allo sceneggiatore Diego Olivares di trovare una terza via, di conservare lo spirito malinconico ma nello stesso tempo anche quello piรน popolare e leggero. Credo che siamo riusciti ad ottenere questo, con grossi sacrifici. Perchรฉ il film รจ stato realizzato nel 2018, era pronto alla fine del 2019 e poi รจ arrivata la prima pandemia e siamo usciti lโ€™estate scorsa nelle arene estive. La speranza รจ che potremo mettere in luce il film anche nelle sale.”

Come ha scelto gli attori? Nando Paone รจ stupendo, รจ proprio un Don Chisciotte.

“Hai colto molto bene. Parto da questโ€™ultimo. Quando indicavo allo sceneggiatore Diego Olivares le scene da realizzare, soprattutto la scena finale con i mulini a vento, dicevo: โ€œguarda che loro sono Don Chisciotte e Sancho Panza. Quindi vorrei che ci fossero piรน scene tra loro due insiemeโ€. Al mercato degli uccelli dove i due personaggi camminano insieme e dove Paone vince delle scommesse sul canto รจ proprio questo genere Don Chisciotte e Sancho Panza. Quindi si tratta di due illusi, soprattutto questo personaggio. Conoscevo Paone in film comici dove non mi aveva mai particolarmente colpito. Poi invece avendolo visto nel film Veleno dello sceneggiatore Olivares, in un ruolo drammatico, mi aveva colpito. E pensavo che intorno a lui si potesse creare davvero questo mondo, questa umanitร .

Sono fiero di aver scelto tutti questi attori

Pensavo che questo mondo dovesse rispecchiare quel mondo che avevo catturato nel documentario quindici anni fa. Una umanitร  abbastanza alla Scola, Brutti, sporchi e cattivi. Poi in realtร  non sono cattivi, ma hanno tutti delle sfumature e dei risvolti. E quindi quale panorama migliore che non il teatro partenopeo? Quindi riuscire a trovare quella cifra che li accomuna, come il neorealismo rosa, tutti dei personaggi un poโ€™ sopra le righe, ma mai, spero, caricaturali, macchiettistici, ma sempre un poโ€™ sopra le righe. Sono fiero di aver scelto tutti questi attori, senza scendere a compromessi, anche con la produzione, che semmai voleva qualcuno piรน famoso. Ma siamo abituati ormai a vedere sempre gli stessi volti e quindi so di pagarne anche le conseguenze. Dal punto di vista strategico, se avessi messo per esempio un volto famoso, ammesso che avesse accettato, anzichรฉ un altro, forse avrei avuto piรน autostrade aperte.”

Il personaggio di Pasquale รจ un personaggio reale o magari un misto di vari personaggi che hai incontrato per il tuo documentario?

“Sicuramente una matrice รจ legata al personaggio del documentario, che era un bracconiere. Ma cโ€™รจ anche un lato piรน ampio legato a un uomo di mezza etร  che ha una crisi esistenziale, che mette tutto in discussione dopo la perdita del lavoro. A chiunque sia arrivato oltre i cinquantโ€™anni puรฒ accadere di sentirsi in crisi e di mettere in discussione tutta la propria vita. Lui vive nel ricordo della moglie, viene licenziato dal lavoro, ha questa figlia un poโ€™ perfida e un poโ€™ maliziosa che vuole ottenere tutto da lui e che quindi, nella sua astuzia, crea prima un conflitto e poi si riavvicina al padre. Questo mondo diventa forse anche una metafora della mezza etร  di una certa fascia sociale e mediterranea. Anche se il film รจ senza tempo. Anche lo spazio non รจ identificato. Napoli ormai รจ famosa per le pistole, qui non si vedono. Mi premeva, mi sembrava necessario, dare voce a queste minoranze di umanitร  che non tutti conoscono.”

Napoli ormai รจ famosa per le pistole

Il suo film avrebbe potuto essere fatto da un non napoletano?

“Proprio lโ€™altro giorno ho partecipato a un dibattito sul cinema napoletano e ho detto che ora non esiste. Ci sono tanti registi napoletani che vogliono rappresentare o rappresentano dei mondi napoletani, perรฒ anche Garrone e i fratelli Manetti girano a Napoli, e perchรฉ no. Non sono cosรฌ presuntuoso da dire che non lโ€™avrebbero potuto girare. Perรฒ questo mondo cosรฌ specifico davvero lo conoscono pochissimi, neanche i napoletani. Infatti molti napoletani sono rimasti sbalorditi, sia dal documentario che dal film. Si sono chiesti se quel mondo esisteva davvero. Certo che esiste! Anche se lโ€™abbiamo un poโ€™ romantizzato.”

Ma come le รจ venuta lโ€™idea del documentario e successivamente del film?

“Fermo restando che sono molti diversi. Allโ€™inizio avevo scelto di fare un film realistico, avrei soltanto seguito il solco giร  tracciato dal documentario. Invece ho voluto dare questo tono iperrealistico, che mi ha dato la possibilitร  di ragionare molto piรน sullโ€™umanitร , mentre prima mi interessava solo il contesto dei cardellini. Sono arrivato a questi mercati, perchรฉ anchโ€™io da giovane li frequentavo e avevo queste conoscenze. Pensavo: โ€œnon รจ possibile che esistono questi personaggiโ€. Andavo tutte le domeniche a seguire questi mercati clandestini, da cui sono nate sei storie nel documentario. Cโ€™รจ chi libera i colombi, cโ€™รจ chi รจ appassionato dei canarini e chi dei cardellini. Il cardellino รจ anche importante nella pittura, ha un significato molto simbolico.”

la comicitร  รจ sempre legata al doppio senso

Pensavo che se un altro, non napoletano, avesse fatto questo film non avrebbe avuto questo senso di umorismo, questa parte comica, che รจ tipicamente napoletana.

“Questo sicuramente. Lo sceneggiatore Olivares ha una capacitร  innata nei dialoghi. Sono comici, quasi grotteschi, ma poi sono capaci di ritornare in una dimensione con i piedi per terra. Questa comicitร  รจ data dalle azioni, ma anche da qualche frase, interpretata in modo particolare. Non cโ€™รจ volgaritร . Di solito la comicitร  รจ sempre legata al doppio senso, purtroppo anche dei napoletani piรน famosi, o allโ€™equivoco della parola, del linguaggio, ma qui sono espressioni idiomatiche stralunate, le frasi navigano un poโ€™ come gli occhi sperduti dei protagonisti. รˆ importante renderle autentiche, vere, altrimenti rimangono della battute, che possono piacere a meno, ma rimangono scritte. Questi attori invece le fanno proprie, sono bravissimi, non avrei potuto fare a meno di attori napoletani. Questo lo confermo.”

A chi si ispira nella sua opera? Come รจ stata lโ€™esperienza delle riprese, puรฒ raccontarci qualcosa di inedito, ci sono state delle difficoltร ?

“Prima di tutto il previsto era che la ripresa sarebbe durata cinque settimane e il film sarebbe durato due ore. Per un film di basso budget puรฒ bastare, ma cโ€™รจ stato uno sbaglio con il timing. Ci siamo accorti solo dopo le riprese che il film, scena per scena girata e messa in fila, durava due ore e quaranta. Per cui se avessimo avuto la capacitร  e lโ€™intelligenza, innanzitutto io, di girare per magari cinque settimane, ma con una sceneggiatura piรน stretta, molte cose sarebbero potuto venire ancora meglio di quanto non sia accaduto. Un esempio รจ la scena finale con le pale eoliche, per la quale abbiamo avuto solo due ore di tempo per girare e poi siamo dovuti scappare via, perchรฉ cโ€™erano giร  i trasferimenti da fare.

girato con le mascherine, non per la pandemia, ma per la polvere

Immaginatevi la situazione rocambolesca. Poi certe location sono venute meno. Avevamo scelto di fare un mercato degli uccelli vicino alla zona portuale, tutta abbandonata, di San Giovanni a Teduccio vicino a Napoli, un quartiere periferico; cโ€™erano dei capannoni, molto affascinante, con spazi quasi teatrali. Invece รจ venuta meno questa location solo due giorni prima delle riprese. Poi abbiamo trovato uno scasso (un luogo dove vengono abbandonati tutti gli automobili da rottamare) che รจ molto affascinante e abbiamo girato lรฌ per una settimana con le mascherine, ma non per la pandemia che non cโ€™era ancora, ma per la polvere. Uscimmo tutti pieni di terra e di polvere.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Quella zona lร  dal punto di vista visivo รจ una delle zone piรน affascinanti. Ambientare un mercato di uccelli clandestini allโ€™interno di un luogo dove vengono abbandonate le auto mi รจ sembrato tutto sommato una bella cosa. ย Per il resto abbiamo cercato di dare unโ€™impronta originale e soprattutto di non legarci al tempo. Solo una volta si vede un cellulare in tutto il film, per il resto puรฒ anche essere ambientato negli anni settanta.”

Nel suo film ho visto un microcosmo, un sottobosco campano con questo traffico di volatili. Ha voluto far conoscere questo microcosmo?

“Cโ€™รจ sicuramente anche questo intento. Giร  nel documentario ho notato che cโ€™era un grande interesse per questo microcosmo e ora diventava anche una storia per il cinema. Ho pensato che tutto questo avrebbe potuto forse incuriosire e interessare. Perรฒ sempre come pretesto per raccontare la trasformazione e i cambiamenti di un uomo e del suo nucleo familiare, รจ diventato il contesto per far vedere la sua umanitร . Non solo lui con la famiglia, ma anche lui con il gruppo. Cโ€™รจ stato questo grande equilibro che ho cercato di mantenere sia della storia personale, individuale, per raccontare il suo mondo ingenuo e candido, ma anche la voglia di raccontare lโ€™umanitร  di tutti questi personaggi bracconieri che vivono davvero intensamente questa passione. Ma anche come terza cosa cโ€™รจ stato il desiderio di voler raccontare come esorcizzare la vecchiaia e addirittura la morte con queste pillole, che sono la parte piรน grottesca del film.

Gli uccelli nelle gabbie costano circa 1000 euro ciascuno

Peraltro tutti gli uccelli che vedete nelle gabbie, quelli bianchi soprattutto, non esistono. Costano circa 1000 euro ciascuno, non si potevano prendere. Poi questi sono nati con strani accoppiamenti in cattivitร . Se poi volano muoiono. Se avessimo comprato questi uccelli bianchi e li avessimo poi liberati, come nella scena finale, sarebbero morti, non sarebbero riusciti a sopravvivere nella natura. Abbiamo aspettato otto mesi per gli effetti speciali che sono rappresentati proprio da questi uccellini bianchi. Non cโ€™รจ quindi un maltrattamento degli animali nel film, perchรฉ non esistono. Quindi abbiamo girato le scene con gli attori senza gli uccelli. Solo quelli nel mercato o quelli in casa erano veri, ma quelli li abbiamo poi subito liberati o messi nelle gabbie, a seconda della loro specie. Ci sono anche alcuni altri effetti speciali, come i fuochi fatui del cimitero.”

Chi ha fatto la postproduzione degli effetti speciali? Erano giร  stati selezionati prima o durante le riprese?

“Chi si รจ occupato della postproduzione per fortuna รจ stato scelto precedentemente, tre, quattro mesi prima.”

Mi รจ piaciuta molto la recitazione degli attori, ma anche la musica. Volevo sapere se la figlia canta veramente? E dove gira il film?

“Il film รจ girato nellโ€™hinterland di Napoli che si chiama Ponticelli. Siamo andati a cercare dei luoghi molto caratteristici dove ci sono delle case antiche, masserie del seicento- settecento, quindi case con i cortili, dove si vive ancora la vita piรน genuina del paese. Infatti ancora la vivono cosรฌ. Erano tutti quanti intorno a noi, a disposizione per noi, con le loro case private, con i loro bar e i loro ristoranti, tutti intorno al film, con quella magia che si creava quaranta, cinquantโ€™anni fa.

Ora invece ci sono molti mezzi cinematografici a Roma e a Napoli, ma non cโ€™รจ piรน curiositร  come cโ€™era una volta. Invece in questo borgo di Ponticelli cโ€™รจ proprio una comunitร  contadina, che fa una agricoltura biologica. Sono venuti tutti intorno a noi, sono anche venuti a fare le comparse gratuitamente. Cโ€™รจ stato una grande partecipazione, un vero coinvolgimento. La musica รจ molto particolare nel suo andamento. Il tema principale รจ stato composto da Remo Anzovino quando ha letto la sceneggiatura; aveva composto questo tema che in un certo senso si rifร  al canto del cardellino.

Per la musica รจ utilizzato un fischiatore come si utilizzava nei film di Sergio Leone

Remo Anzovino ha voluto anche utilizzare un fischiatore come si utilizzava nei film di Sergio Leone. La bravura di Anzovino รจ stata poi di rielaborare il tema in piรน occasioni con andamenti piรน lenti e piรน veloci, a seconda delle scene. Cโ€™รจ poi sempre un cambio, dalla malinconia al grottesco, dallโ€™ironia si finisce alla spensieratezza. Quindi la musica รจ molto particolare nel suo andamento.

Viviana Cangiano รจ oltre che attrice soprattutto una cantante. Ha lavorato con Martone nel film Il sindaco del rione Sanitร  due anni fa e con me รจ diventata una coprotagonista del film. Lei fa parte di un duo che spopola su Youtube in cui cantano anche, per esempio, i Queen in napoletano. รˆ molto brava.”

Non so quanti registi esistono che traggono dallo stesso tema sia un documentario che un film. Con quale ti sei sentito piรน al tuo agio?

“Erano due esperienze diverse. Per quanto riguarda il documentario, durante un anno solare sono andato tutte le domeniche nel mercato e siamo andati a seguire sei personaggi ogni tanto. Quindi siamo sempre andati in due, al massimo tre persone. Per il film cโ€™era una troupe di piรน di cinquanta persone. Mi sento a mio agio se sento la cosa mia, in qualsiasi modalitร .

Se il prossimo film, come mi auspico, dovesse essere un film con una troupe ancora piรน folta, con settanta, ottanta persone, una storia sempre un poโ€™ surreale, ma con un impatto sociale piรน forte, e sentirรฒ la storia visceralmente mia, come Il ladro dei cardellini, non mi spaventerร . Mi trovo a mio agio dappertutto se la cosa รจ totalmente assorbita. Questo รจ il mio approccio, per quel poco che ho potuto fare tra documentari e film.”

 

โ€œIl ladro dei cardellini” partecipa al premio cinematografico Globo dโ€™Oro dellโ€™Associazione della Stampa Estera in Italia, edizione 2020-2021.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

โ€œIl ladro dei cardellini” partecipa al premio cinematografico Globo dโ€™Oro dellโ€™Associazione della Stampa Estera in Italia, edizione 2020-2021.

Ultimi inserimenti

Una femmina

Re Granchio

I fratelli De Filippo

America Latina