“‘Il ladro dei cardellini’ ha lo spirito malinconico, popolare e leggero”
Incontro streaming con Carlo Luglio (regista)
di “Il ladro dei cardellini”
In concorso per il Globo d’Oro 2020-2021
โQuesto mondo cosรฌ specifico davvero lo conoscono pochissimi, neanche i napoletani. Infatti molti napoletani sono rimasti sbalorditi, sia dal documentario che dal film. Si sono chiesti se quel mondo esisteva davvero. Certo che esiste! Anche se lโabbiamo un poโ romantizzatoโ, ha detto il regista Carlo Luglio del film Il ladro dei cardellini durante lโincontro virtuale il 18 maggio 2021 con i membri della giuria del Globo dโOro.
Il film รจ tratto da un documentario che รจ tuo, Cardilli addolorati. Come sei passato da un documentario a un film di questo tema?
“Cardilli addolorati era il racconto di una umanitร dolente che sotto lโetichetta del bracconaggio rappresenta perรฒ anche dei veri appassionati. I cardilli addolorati non erano gli uccelli, ma lโumanitร , che gravita intorno a questi mercati clandestini nelle periferie nel Sud-Italia. Il documentario era pervaso da un senso di malinconia da una parte, ma dallโaltra parte aveva anche una forza comica, perchรฉ questi personaggi inevitabilmente paradossali, essendo fuori dal mondo e scollati dalla realtร , avevano comunque una grande capacitร di attecchire sullo spettatore.
Dal 2009 mi venne lโidea di farne un film. Prima nacque come unโidea drammatica, poi come una idea comica. Poi dal 2015 veniva finanziata la sceneggiatura e ho dato una indicazione allo sceneggiatore Diego Olivares di trovare una terza via, di conservare lo spirito malinconico ma nello stesso tempo anche quello piรน popolare e leggero. Credo che siamo riusciti ad ottenere questo, con grossi sacrifici. Perchรฉ il film รจ stato realizzato nel 2018, era pronto alla fine del 2019 e poi รจ arrivata la prima pandemia e siamo usciti lโestate scorsa nelle arene estive. La speranza รจ che potremo mettere in luce il film anche nelle sale.”
Come ha scelto gli attori? Nando Paone รจ stupendo, รจ proprio un Don Chisciotte.
“Hai colto molto bene. Parto da questโultimo. Quando indicavo allo sceneggiatore Diego Olivares le scene da realizzare, soprattutto la scena finale con i mulini a vento, dicevo: โguarda che loro sono Don Chisciotte e Sancho Panza. Quindi vorrei che ci fossero piรน scene tra loro due insiemeโ. Al mercato degli uccelli dove i due personaggi camminano insieme e dove Paone vince delle scommesse sul canto รจ proprio questo genere Don Chisciotte e Sancho Panza. Quindi si tratta di due illusi, soprattutto questo personaggio. Conoscevo Paone in film comici dove non mi aveva mai particolarmente colpito. Poi invece avendolo visto nel film Veleno dello sceneggiatore Olivares, in un ruolo drammatico, mi aveva colpito. E pensavo che intorno a lui si potesse creare davvero questo mondo, questa umanitร .
Sono fiero di aver scelto tutti questi attori
Pensavo che questo mondo dovesse rispecchiare quel mondo che avevo catturato nel documentario quindici anni fa. Una umanitร abbastanza alla Scola, Brutti, sporchi e cattivi. Poi in realtร non sono cattivi, ma hanno tutti delle sfumature e dei risvolti. E quindi quale panorama migliore che non il teatro partenopeo? Quindi riuscire a trovare quella cifra che li accomuna, come il neorealismo rosa, tutti dei personaggi un poโ sopra le righe, ma mai, spero, caricaturali, macchiettistici, ma sempre un poโ sopra le righe. Sono fiero di aver scelto tutti questi attori, senza scendere a compromessi, anche con la produzione, che semmai voleva qualcuno piรน famoso. Ma siamo abituati ormai a vedere sempre gli stessi volti e quindi so di pagarne anche le conseguenze. Dal punto di vista strategico, se avessi messo per esempio un volto famoso, ammesso che avesse accettato, anzichรฉ un altro, forse avrei avuto piรน autostrade aperte.”
Il personaggio di Pasquale รจ un personaggio reale o magari un misto di vari personaggi che hai incontrato per il tuo documentario?
“Sicuramente una matrice รจ legata al personaggio del documentario, che era un bracconiere. Ma cโรจ anche un lato piรน ampio legato a un uomo di mezza etร che ha una crisi esistenziale, che mette tutto in discussione dopo la perdita del lavoro. A chiunque sia arrivato oltre i cinquantโanni puรฒ accadere di sentirsi in crisi e di mettere in discussione tutta la propria vita. Lui vive nel ricordo della moglie, viene licenziato dal lavoro, ha questa figlia un poโ perfida e un poโ maliziosa che vuole ottenere tutto da lui e che quindi, nella sua astuzia, crea prima un conflitto e poi si riavvicina al padre. Questo mondo diventa forse anche una metafora della mezza etร di una certa fascia sociale e mediterranea. Anche se il film รจ senza tempo. Anche lo spazio non รจ identificato. Napoli ormai รจ famosa per le pistole, qui non si vedono. Mi premeva, mi sembrava necessario, dare voce a queste minoranze di umanitร che non tutti conoscono.”
Napoli ormai รจ famosa per le pistole
Il suo film avrebbe potuto essere fatto da un non napoletano?
“Proprio lโaltro giorno ho partecipato a un dibattito sul cinema napoletano e ho detto che ora non esiste. Ci sono tanti registi napoletani che vogliono rappresentare o rappresentano dei mondi napoletani, perรฒ anche Garrone e i fratelli Manetti girano a Napoli, e perchรฉ no. Non sono cosรฌ presuntuoso da dire che non lโavrebbero potuto girare. Perรฒ questo mondo cosรฌ specifico davvero lo conoscono pochissimi, neanche i napoletani. Infatti molti napoletani sono rimasti sbalorditi, sia dal documentario che dal film. Si sono chiesti se quel mondo esisteva davvero. Certo che esiste! Anche se lโabbiamo un poโ romantizzato.”
Ma come le รจ venuta lโidea del documentario e successivamente del film?
“Fermo restando che sono molti diversi. Allโinizio avevo scelto di fare un film realistico, avrei soltanto seguito il solco giร tracciato dal documentario. Invece ho voluto dare questo tono iperrealistico, che mi ha dato la possibilitร di ragionare molto piรน sullโumanitร , mentre prima mi interessava solo il contesto dei cardellini. Sono arrivato a questi mercati, perchรฉ anchโio da giovane li frequentavo e avevo queste conoscenze. Pensavo: โnon รจ possibile che esistono questi personaggiโ. Andavo tutte le domeniche a seguire questi mercati clandestini, da cui sono nate sei storie nel documentario. Cโรจ chi libera i colombi, cโรจ chi รจ appassionato dei canarini e chi dei cardellini. Il cardellino รจ anche importante nella pittura, ha un significato molto simbolico.”
la comicitร รจ sempre legata al doppio senso
Pensavo che se un altro, non napoletano, avesse fatto questo film non avrebbe avuto questo senso di umorismo, questa parte comica, che รจ tipicamente napoletana.
“Questo sicuramente. Lo sceneggiatore Olivares ha una capacitร innata nei dialoghi. Sono comici, quasi grotteschi, ma poi sono capaci di ritornare in una dimensione con i piedi per terra. Questa comicitร รจ data dalle azioni, ma anche da qualche frase, interpretata in modo particolare. Non cโรจ volgaritร . Di solito la comicitร รจ sempre legata al doppio senso, purtroppo anche dei napoletani piรน famosi, o allโequivoco della parola, del linguaggio, ma qui sono espressioni idiomatiche stralunate, le frasi navigano un poโ come gli occhi sperduti dei protagonisti. ร importante renderle autentiche, vere, altrimenti rimangono della battute, che possono piacere a meno, ma rimangono scritte. Questi attori invece le fanno proprie, sono bravissimi, non avrei potuto fare a meno di attori napoletani. Questo lo confermo.”
A chi si ispira nella sua opera? Come รจ stata lโesperienza delle riprese, puรฒ raccontarci qualcosa di inedito, ci sono state delle difficoltร ?
“Prima di tutto il previsto era che la ripresa sarebbe durata cinque settimane e il film sarebbe durato due ore. Per un film di basso budget puรฒ bastare, ma cโรจ stato uno sbaglio con il timing. Ci siamo accorti solo dopo le riprese che il film, scena per scena girata e messa in fila, durava due ore e quaranta. Per cui se avessimo avuto la capacitร e lโintelligenza, innanzitutto io, di girare per magari cinque settimane, ma con una sceneggiatura piรน stretta, molte cose sarebbero potuto venire ancora meglio di quanto non sia accaduto. Un esempio รจ la scena finale con le pale eoliche, per la quale abbiamo avuto solo due ore di tempo per girare e poi siamo dovuti scappare via, perchรฉ cโerano giร i trasferimenti da fare.
girato con le mascherine, non per la pandemia, ma per la polvere
Immaginatevi la situazione rocambolesca. Poi certe location sono venute meno. Avevamo scelto di fare un mercato degli uccelli vicino alla zona portuale, tutta abbandonata, di San Giovanni a Teduccio vicino a Napoli, un quartiere periferico; cโerano dei capannoni, molto affascinante, con spazi quasi teatrali. Invece รจ venuta meno questa location solo due giorni prima delle riprese. Poi abbiamo trovato uno scasso (un luogo dove vengono abbandonati tutti gli automobili da rottamare) che รจ molto affascinante e abbiamo girato lรฌ per una settimana con le mascherine, ma non per la pandemia che non cโera ancora, ma per la polvere. Uscimmo tutti pieni di terra e di polvere.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Quella zona lร dal punto di vista visivo รจ una delle zone piรน affascinanti. Ambientare un mercato di uccelli clandestini allโinterno di un luogo dove vengono abbandonate le auto mi รจ sembrato tutto sommato una bella cosa. ย Per il resto abbiamo cercato di dare unโimpronta originale e soprattutto di non legarci al tempo. Solo una volta si vede un cellulare in tutto il film, per il resto puรฒ anche essere ambientato negli anni settanta.”
Nel suo film ho visto un microcosmo, un sottobosco campano con questo traffico di volatili. Ha voluto far conoscere questo microcosmo?
“Cโรจ sicuramente anche questo intento. Giร nel documentario ho notato che cโera un grande interesse per questo microcosmo e ora diventava anche una storia per il cinema. Ho pensato che tutto questo avrebbe potuto forse incuriosire e interessare. Perรฒ sempre come pretesto per raccontare la trasformazione e i cambiamenti di un uomo e del suo nucleo familiare, รจ diventato il contesto per far vedere la sua umanitร . Non solo lui con la famiglia, ma anche lui con il gruppo. Cโรจ stato questo grande equilibro che ho cercato di mantenere sia della storia personale, individuale, per raccontare il suo mondo ingenuo e candido, ma anche la voglia di raccontare lโumanitร di tutti questi personaggi bracconieri che vivono davvero intensamente questa passione. Ma anche come terza cosa cโรจ stato il desiderio di voler raccontare come esorcizzare la vecchiaia e addirittura la morte con queste pillole, che sono la parte piรน grottesca del film.
Gli uccelli nelle gabbie costano circa 1000 euro ciascuno
Peraltro tutti gli uccelli che vedete nelle gabbie, quelli bianchi soprattutto, non esistono. Costano circa 1000 euro ciascuno, non si potevano prendere. Poi questi sono nati con strani accoppiamenti in cattivitร . Se poi volano muoiono. Se avessimo comprato questi uccelli bianchi e li avessimo poi liberati, come nella scena finale, sarebbero morti, non sarebbero riusciti a sopravvivere nella natura. Abbiamo aspettato otto mesi per gli effetti speciali che sono rappresentati proprio da questi uccellini bianchi. Non cโรจ quindi un maltrattamento degli animali nel film, perchรฉ non esistono. Quindi abbiamo girato le scene con gli attori senza gli uccelli. Solo quelli nel mercato o quelli in casa erano veri, ma quelli li abbiamo poi subito liberati o messi nelle gabbie, a seconda della loro specie. Ci sono anche alcuni altri effetti speciali, come i fuochi fatui del cimitero.”
Chi ha fatto la postproduzione degli effetti speciali? Erano giร stati selezionati prima o durante le riprese?
“Chi si รจ occupato della postproduzione per fortuna รจ stato scelto precedentemente, tre, quattro mesi prima.”
Mi รจ piaciuta molto la recitazione degli attori, ma anche la musica. Volevo sapere se la figlia canta veramente? E dove gira il film?
“Il film รจ girato nellโhinterland di Napoli che si chiama Ponticelli. Siamo andati a cercare dei luoghi molto caratteristici dove ci sono delle case antiche, masserie del seicento- settecento, quindi case con i cortili, dove si vive ancora la vita piรน genuina del paese. Infatti ancora la vivono cosรฌ. Erano tutti quanti intorno a noi, a disposizione per noi, con le loro case private, con i loro bar e i loro ristoranti, tutti intorno al film, con quella magia che si creava quaranta, cinquantโanni fa.
Ora invece ci sono molti mezzi cinematografici a Roma e a Napoli, ma non cโรจ piรน curiositร come cโera una volta. Invece in questo borgo di Ponticelli cโรจ proprio una comunitร contadina, che fa una agricoltura biologica. Sono venuti tutti intorno a noi, sono anche venuti a fare le comparse gratuitamente. Cโรจ stato una grande partecipazione, un vero coinvolgimento. La musica รจ molto particolare nel suo andamento. Il tema principale รจ stato composto da Remo Anzovino quando ha letto la sceneggiatura; aveva composto questo tema che in un certo senso si rifร al canto del cardellino.
Per la musica รจ utilizzato un fischiatore come si utilizzava nei film di Sergio Leone
Remo Anzovino ha voluto anche utilizzare un fischiatore come si utilizzava nei film di Sergio Leone. La bravura di Anzovino รจ stata poi di rielaborare il tema in piรน occasioni con andamenti piรน lenti e piรน veloci, a seconda delle scene. Cโรจ poi sempre un cambio, dalla malinconia al grottesco, dallโironia si finisce alla spensieratezza. Quindi la musica รจ molto particolare nel suo andamento.
Viviana Cangiano รจ oltre che attrice soprattutto una cantante. Ha lavorato con Martone nel film Il sindaco del rione Sanitร due anni fa e con me รจ diventata una coprotagonista del film. Lei fa parte di un duo che spopola su Youtube in cui cantano anche, per esempio, i Queen in napoletano. ร molto brava.”
Non so quanti registi esistono che traggono dallo stesso tema sia un documentario che un film. Con quale ti sei sentito piรน al tuo agio?
“Erano due esperienze diverse. Per quanto riguarda il documentario, durante un anno solare sono andato tutte le domeniche nel mercato e siamo andati a seguire sei personaggi ogni tanto. Quindi siamo sempre andati in due, al massimo tre persone. Per il film cโera una troupe di piรน di cinquanta persone. Mi sento a mio agio se sento la cosa mia, in qualsiasi modalitร .
Se il prossimo film, come mi auspico, dovesse essere un film con una troupe ancora piรน folta, con settanta, ottanta persone, una storia sempre un poโ surreale, ma con un impatto sociale piรน forte, e sentirรฒ la storia visceralmente mia, come Il ladro dei cardellini, non mi spaventerร . Mi trovo a mio agio dappertutto se la cosa รจ totalmente assorbita. Questo รจ il mio approccio, per quel poco che ho potuto fare tra documentari e film.”
โIl ladro dei cardellini” partecipa al premio cinematografico Globo dโOro dellโAssociazione della Stampa Estera in Italia, edizione 2020-2021.
โIl ladro dei cardellini” partecipa al premio cinematografico Globo dโOro dellโAssociazione della Stampa Estera in Italia, edizione 2020-2021.