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domenica, 4 Giugno 2023

“L’affarismo familiare ne ‘Gli indifferenti’ è tipico dell’Italia”

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“L’affarismo familiare ne ‘Gli indifferenti’ è tipico dell’Italia”

Incontro streaming con Leonardo Guerra Seràgnoli (regista) 
e Valeria Bruni Tedeschi, Vincenzo Crea 
e Beatrice Grannò (protagonisti) 
di "Gli indifferenti"
In concorso per il Globo d'Oro 2020-2021

 

“Oggi ci sono più strumenti per un personaggio come Carla per chiedere aiuto.” Questo è quanto ha detto il regista Leonardo Guerra Seràgnoli durante l’incontro virtuale il 27 gennaio 2021 con i membri della giuria del Globo d’Oro. Al meeting erano anche presenti gli attori Valeria Bruni Tedeschi, Beatrice Grannò e Vincenzo Crea.

 

Il film è tratto dal romanzo di esordio di Moravia, già portato sullo schermo da Francesco ‘Citto’ Maselli. Cosa ti ha ispirato, da dove nasce?
Guerra Seràgnoli: “Sicuramente nasce da un rapporto con Moravia che dura da tempo, un autore che avevo studiato già al liceo. E circa 3-4 anni fa in Italia stava avvenendo qualcosa di strano in politica, c’erano un po’ di movimenti… Sentivo che questo romanzo aveva una valenza metafisica molto forte. Da italiano che viveva a Roma, prima di partire per l’estero, ho provato per molti anni questa idea dell’impossibilità di cambiare le cose. Una sensazione di non riuscirmi a liberare di questo status di stagnazione.”

Gli indifferenti
Selfie di Leonardo Guerra Seràgnoli durante l’incontro con la giuria del Globo d’Oro.

Il film è ispirato liberamente al romanzo di Moravia. Nella sua opera c’è spesso il tema della liberazione della rivalsa rispetto ai torti subiti.

“Adattarlo oggi diventava anche uno specchio per farci fare delle domande sul presente sulla nostra condizione. Pensavo che il film avesse delle potenzialità per stimolare delle domande.”

Ha un peso il confronto con la versione di Francesco Maselli?
Guerra Seràgnoli: “Il film di Maselli l’ho visto soltanto dopo aver scritto varie stesure.”

Bruni Tedeschi: “Il film non l’ho visto e non ho voluto vederlo. Avevo letto il romanzo da piccola e l’ ho riletto, mi ha molto nutrita. È fantastico avere un romanzo così per un attore perché c’è tutto un mondo interiore. E sapendo che facevo un film con Leonardo ero tranquilla.”

Grannò: “Mi sono trovata nella stessa posizione. Avevo letto il romanzo da piccola, poi l’ho riletto prima del provino, ma non ho voluto vedere il film di Maselli. Sarebbe stato forse controproducente [misurarmi con l’interpretazione di Claudia Cardinale]. Il fatto di interpretare un ruolo interpretato dalla Cardinale sarebbe stato una cosa grossa.”

È FANTASTICO AVERE UN ROMANZO COSÌ PER UN ATTORE, PERCHE C’È TUTTO UN MONDO INTERIORE

Ha aggiornato i personaggi prendendo da altri romanzi di Moravia?
Guerra Seràgnoli: “Sì…  Essendo ‘Gli Indifferenti’ il primo romanzo di Moravia, è come se avesse creato degli archetipi che poi ha portato avanti in altre opere.”

Il tema del film si riferisce solo all’Italia, o alla gran parte della società occidentale?
Guerra Seràgnoli: “Penso di sì, ma l’affarismo familiare che si vede è tipico del nostro paese.”

Gli indifferenti

La fine del film lascia qualche speranza?
Bruni Tedeschi: “Io trovo che sia una fine diversa, c’è qualcosa nell’aver fatto questo film oggi, che suggerisce di sì – come diceva Leonardo, oggi c’è una maggiore possibilità di essere protetti, difesi –  questo prima non era possibile. Come diceva Cechov, con miliardi di sforzi e anni di sofferenza magari il mondo migliora un pochino.”

Guerra Seràgnoli: “Totalmente d’accordo. L’atto di verità di Carla è un atto di forza e di speranza, una piccola fiammella di speranza che la generazione che Carla rappresenta abbia la forza di trasformare qualcosa.”

Carla è infatti l’unico veicolo di speranza?

Grannò: ”Certo. Confermo. Lei decide di rompere un’apatia in cui la famiglia è incastrata. Tutti i personaggi fino alla fine del film si muovono come in una gabbia, all’interno della casa, e alla fine del film lei apre una finestra, compie un gesto di liberta’.”

Moravia ha ispirato molto il cinema dei anni ’50/’60 , ma non i registi moderni. Perché si è ispirato a lui?
Guerra Seràgnoli: “Come ho detto prima mi sembrava che il romanzo arrivasse al momento giusto. Non so perché Moravia non sia stato ripreso molto dalla mia generazione. Racconta molte storie borghesi [che magari non sono più di moda], forse è stato utilizzato troppo in passato… Io ho avuto sempre un rapporto molto personale con Moravia, quasi fosse un amico.”

Il lockdown ci ha reso piu indifferenti?
Bruni Tedeschi: “Secondo me ci ha reso abbastanza individualisti. Trovo che siano tutti cosi impauriti e aggrappati alle proprie paure, io non vedo una grande trasformazione positiva, per adesso magari sono pessimista, ma trovo sia un momento molto difficile per l’umanità e i rapporti umani.

Guerra Seràgnoli: “È un momento strano perché stiamo aspettando che tutto questo finisca per liberarci.”

CARMEN LLERA HA TROVATO IL FILM MOLTO MORAVIANO

Ha avuto degli incoraggiamenti da Dacia Maraini e Carmen Llera?
Guerra Seràgnoli: “Io ho avuto un rapporto soprattutto con Carmen Llera. Lei ha detto che ha trovato il film molto moraviano, dicendo che in qualche modo non raccontava solo ‘Gli Indifferenti’, ma un po’ tutta l’opera di Moravia.”

Crea, hai sentito il peso di Michele nel film di Maselli?
Crea: “Il film l’ho visto, ma no, non ho sentito il peso. Non mi sono mai concentrato per rubare qualcosa o affezionarmi a quel personaggio.”

Quali sono i progetti futuri?
Guerra Seràgnoli: “Sto traslocando (ride). Sto lavorando a un paio di progetti sulla paternità, uno ambientato in un futuro prossimo, un science fiction, e un altro sulla paternità molto intimo.”

Leo e Michele rappresentano il maschio italiano di oggi?
Guerra Seràgnoli. “Di Leo ce ne sono tantissimi a Roma. Non credo rappresenti l’uomo in assoluto, ma un certo tipo di persona.”

 

“Gli indifferenti” partecipa al premio cinematografico Globo d’Oro dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, edizione 2020-2021.

 

 

 

 

 


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